Se c’è una richiesta che scatena un mix di emozioni tra gli esperti di comunicazione, è quella del “logo più grosso.” Perché, si sa, più è grande, più è… beh, grande!
(Ammettetelo creativi, è capitato anche a voi almeno una volta).

Immaginate la scena: un cliente entra in un’agenzia di comunicazione, il suo sguardo determinato rivela una missione chiara – vuole un logo così grande da poterlo vedere dalla Luna. L’agenzia, pronta a soddisfare ogni desiderio del cliente, si prepara ad affrontare la sfida epica del secolo: ingrandire un logo al di là di ogni limite conosciuto.

Il cliente, ignaro delle leggi della fisica e delle dimensioni pratiche di uno schermo, insiste: “Voglio che sia così grande che possa essere visto anche dagli extraterrestri che sorvolano la Terra!” E così inizia la corsa al logo che infrange le barriere spaziali.

Gli abili designer, armati di ingegnosità e software avanzati, si lanciano nella creazione del logo mastodontico. Le proporzioni vengono spinte ai limiti della ragionevolezza, la risoluzione sfida il senso comune e la legge di gravità sembra una banalità. Ma tutto per accontentare il cliente in cerca di grandezza assoluta.

La presentazione finale è un’opera maestra, un logo talmente imponente che persino un gigante dell’informatica sarebbe invidioso. Il cliente, visibilmente commosso, osserva l’opera d’arte digitale e dichiara: “Esattamente ciò che volevo! Ora il mondo potrà finalmente ammirare la grandezza del mio brand!”

Peccato che la realtà virtuale del logo gigante non si traduca altrettanto bene nella vita reale. Il cliente, entusiasta, cerca di stampare il logo per appenderlo all’ufficio, ma scopre che la stampante si rifiuta categoricamente di collaborare. E la sua richiesta di un “billboard” interplanetario viene accolta con sguardi perplessi dalle agenzie di pubblicità spaziale.

Quindi, ecco il dilemma: quando si tratta del logo, la grandezza conta davvero? Forse sì, ma solo se consideriamo l’efficacia e la visibilità piuttosto che la dimensione fisica. Ma in un universo di richieste stravaganti, una cosa è certa: il cliente che chiede il “logo più grosso” regna supremo, anche se il suo logo ha già conquistato la galassia.

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